Considerato che il mercato immobiliare italiano continua a vivere un momento di gravissima crisi, e che le più autorevoli ricerche sostengono che i prezzi delle case della Penisola non torneranno presto sui livelli conosciuti ante 2007, val la pena soffermarsi sulla possibilità di procedere a un investimento immobiliare estero quale parte integrante della propria strategia di impiego dei sudati risparmi.
Premettendo che ci occuperemo del tema anche nel corso delle prossime settimane, con particolare riferimento per singoli e specifici mercati, in questo momento non possiamo fare altro che ricordare come – seppure non è il momento migliore per investire nel real estate italiano – lo stesso non si possa dire per il resto d’Europa e del mondo.
Tra i mercati più appetibili del vecchio Continente c’è sicuramente quello del Regno Unito: la casa a Londra (e ancor più in altre città in cui il mattone è in rapida crescita) costituisce un approdo relativamente sicuro per i propri soldi. Se invece desiderate rimanere nell’area mediterranea, i cali corposi vissuti da Grecia e Spagna hanno aperto delle opportunità di impiego davvero irrinunciabili. In ogni caso, attenzione: anche per la penisola iberica e quella ellenica valgono, almeno in parte, le considerazioni già effettuate per l’Italia, con buona pace per coloro i quali vogliono dei ritorni nel brevissimo termine.
Se infine volete aprire i vostri orizzonti sull’universo mondo, le opportunità sono pressochè infinite. Una prima alternativa per i vostri investimenti internazionali potrebbero essere le nuove economie emergenti: in Sud America, in tal senso, il Brasile (e non solamente nei centri abitati di maggiori dimensioni), le occasioni di un buon rendimento nel breve e nel medio termine non dovrebbero mancare. In Asia, occhi puntati sulle tigri emergenti mentre, se volete andare ancora più sul sicuro – ma di contro avete a disposizione un plafond di almeno 1 milione di euro – potete puntare dritti su Hong Kong.
Ad ogni modo, fate un pò di attenzione quando vi lanciate sugli investimenti immobiliari. Oltre alla necessità di ponderare il fatto che gli investimenti andranno fatti su somme liquide (difficilmente una banca vi concederà un finanziamento per acquistare una casa dall’altra parte del mondo), è bene altresì ricordare come i costi di transazione potrebbero essere sufficientemente elevati dallo sminuire la convenienza dell’operazione per i suoi primi anni di gestione.
E voi che ne pensate? Avete mai valutato seriamente di acquistare casa all’estero da mettere a frutto in ambito locativo, o da conservare in attesa di un corposo apprezzamento?