Il mercato immobiliare italiano è tornato al 1985. Un passo indietro corposo e significativo, che potrebbe (da una parte) aprire degli scenari particolarmente interessanti per coloro i quali partono da situazioni di liquidità e desiderano poter investire nel mattone in un contesto in cui i prezzi sono sostanzialmente molto bassi, e (dall’altra parte) consolidare le impressioni di coloro i quali ritengono che il “nuovo” mercato italiano non ripercorrerà mai le strade del “vecchio”.
Andando con ordine, è possibile fin d’ora osservare come il 2014 si dovrebbe chiudere con un livello di compravendite di case pari a 435 mila unità, risollevando dunque le sorti del real estate tricolore, che nel 2013 aveva chiuso con un poco glorioso saldo di 403 mila unità. Se dunque il 2014 potrebbe rappresentare un tiepido rimbalzo delle statistiche, non si può non ricordare come in realtà l’anno in corso di chiusura sia il peggiore dal 1985, quando gli italiani cercavano di correggere (e non solo tecnicamente) l’improvvisa propensione a comprare casa per proteggersi dalla svalutazione della lira, e dal precedente shock petrolifero, che nella seconda parte degli anni ’70 aveva trainato in rapido rialzo i prezzi degli immobili.
Oltre che sul fronte prezzi, i dati del 2014 sembrano ripercorrere quelli di metà anni’80 anche sul fronte delle compravendite, visto e considerato che il numero degli scambi continua a precipitare, dimostrando – probabilmente – la lentezza degli italiani a reagire ad una condizione di mercato più conveniente del passato e, presumibilmente, anche la scarsa liquidità delle famiglie in un simile scenario.
Secondo Nomisma, in ogni caso, il mercato italiano non ha ancora toccato il fondo storico recente per quanto concerne i livelli dei prezzi medi al metro quadro. Il valore di riferimento per il 2014 dovrebbe infatti assestarsi intorno a 2.002 euro al metro quadro. Il picco degli ultimi anni fu toccato tra il 1998 e il 1999, quando il valore medio di vendita delle abitazioni usate scese a 1.672 – 1.673 euro. Di contro, il picco recente fu toccato negli anni immediatamente precedenti alla grave crisi, tra il 2006 e il 2007, quando il valore di riferimento toccò quota 2.748 euro al metro quadro.
Infine, sul fronte dei mutui la tendenza conduce le attuali erogazioni – nell’orbita di 5,4 milioni – sugli stessi livelli del 1997/1998 ed estremamente lontano dai picchi toccati tra il 2006 e il 2007, con un valore di circa 18,3 milioni.