Valutato che è buon tempo di bilanci, anche per il real estate italiano, non è certamente prematuro cercare di comprendere in che modo si stia accingendo a concludersi il 2014 per il mercato immobiliare tricolore. Una chiusura che, fortunatamente, sembra essere all’insegna della positività e dell’inversione di tendenza, garantendo le giuste prospettive future al mattone della Penisola.
Secondo quanto emerge dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma, relativo alle 13 maggiori città italiane, il 2014 dovrebbe potersi concludere con un incremento delle compravendite residenziali pari al + 3,7% su base annua a livello nazionale.
Insomma, secondo Nomisma il 2014 rappresenterà l’anno dell’inversione ciclica, “con una ripresa delle quantità scambiate, anche se più contenuta delle aspettative”. Sul perché l’osservatorio sia così convinto nella sua interpretazione “ciclica”, ci sono pochi dubbi: l’istituto ha infatti analizzato gli andamenti storici del mercato immobiliare, sostenendo che:
Insomma, sottolinea Nomisma, “dopo il raggiungimento dei picchi di espansione del mercato degli scambi, si assisteva ad un aggiustamento dei prezzi, fenomeno che, in corrispondenza dell’ultima fase negativa del ciclo, tuttora in corso, si è manifestato con una intensità più contenuta e diluita nel tempo”. Proprio per lo schiacciamento dell’andamento ciclico che allunga le fasi espansive e recessive, ritardando gli aggiustamenti di prezzo, Nomisma non reputa ancora esaurita la flessione dei valori nominali dell’immobili, pur evidenziando una inversione finalmente avviata.
Per quanto attiene le determinanti che potrebbero accelerare la ripresa immobiliare, Nomisma cita con particolare enfasi il settore dei mutui, ricordando come il mercato immobiliare italiano “risente ancora pesantemente della restrizione del credito erogato al settore e delle difficoltà economiche dei potenziali acquirenti”. A niente (o quasi) vale riscontrare l’incremento delle erogazioni dei mutui sottolineata nel 2014, favorita prevalentemente dalla componente della surroga (cioè, della sostituzione del mutuo) e, comunque, inferiore alle attese.
Continua infine – conclude Nomisma – il buon momento degli affitti, con i canoni che sono calati meno dei prezzi delle abitazioni, generando quindi nuove opportunità di investimento (estese, peraltro, anche al comparto commerciale).