Secondo quanto afferma il secondo Osservatorio Immobiliare 2015 di Nomisma, condotto su un campione rappresentato da 13 grandi città della Penisola, nel corso del primo semestre del 2015 si sarebbe registrato un nuovo calo delle quotazioni abitative. Un segno negativo per il periodo gennaio – giugno 2015 che, secondo gli analisti, dovrebbe poter interessare anche la seconda parte dell’esercizio, estendendo dunque la negatività dei prezzi per metro quadro a tutto l’anno in corso.
In maggior dettaglio, nel corso dei primi sei mesi dell’anno i prezzi delle nuove abitazioni avrebbero registrato un calo dell’1%, più limitato rispetto al calo dei valori riscontrato dalle abitazioni usate, diminuite invece dell’1,4%. La contrazione peggiore è tuttavia quella degli uffici, il cui passo indietro è stato pari all’1,8%. Più contenuta la flessione dei negozi, il cui decremento di valore è stato pari all’1,2%.
Stando a quanto afferma Nomisma nella sua ricerca, sul versante dei prezzi, la contrazione registrata nel corso del primo semestre, unita alle prospettive di un ulteriore calo nel corso della seconda metà dell’anno, evidenzierebbe la tendenza recessiva che ancora contraddistingue i valori immobiliari. Ad ogni modo, non tutto sembra essere dipinto a tinte fosche: i valori immobiliari risultano infatti essere ancora relativamente elevati per una domanda così debole, confermando dunque l’appeal del mattone per gli italiani, che dal lato delle vendite non sembrano essere disposti a disfarsi della proprietà immobiliare cedendo troppo sul prezzo commerciale.
A proposito di sconti, per le abitazioni le riduzionie che sono ora praticate si attestano comunque nell’ordine di un notevole 16%, mentre per quanto concerne i tempi medi utili per poter finalizzare l’acquisto o l’affitto, dopo il leggero calo riscontrato nel 2014, sembrano ora assestarsi in media invariata.
In modo più specifico, secondo Nomisma nel primo semestre 2015 “si è assistito al riaffacciarsi sul mercato immobiliare di interesse potenziale che ha faticato a tradursi in domanda reale“. Ancora, all’incremento del numero di compravendite di abitazioni, che nel corso del 2014 ha interessato tutta l’Italia con una progressione del 3,5%, pur con intensità diverse, ha concorso il sistema bancario con un allenamento della stretta creditizia.
“Dall’osservatorio di Nomisma emerge come nel 1 semestre 2015 nelle 13 grandi città in media il 28% della domanda non ha ottenuto il mutuo richiesto e ha rinunciato così all’acquisto” – affermano ancora le statistiche.